giornalediconfine.net

 

Fabio Cocco Carreras, pittore
Conquistare l'arte. Intervista allo specchio

 

F. Cocco Carreras, Conquistare l'arte. Intervista allo specchio, in "XÁOS. Giornale di confine", Anno II, N.3 Novembre-Febbraio 2003/2004, URL: http://www.giornalediconfine.net/anno_2/n_3/10.htm

 

D. - Chi sei?
R. - Un creatore.
D. - Te la vuoi cavare con poco!
R. - Preferisco usare poche parole per etichettarmi. L'osservazione dei miei lavori dirà, forse, di più.
D. - Cosa crei?
R. - Cerco di far nascere sulla tela una forma nuova di vita che possieda luce, movimento, suono e che respiri tramite il fruitore appassionato d'arte.
D. - I tuoi dipinti, all'apparenza, non hanno legami con la realtà.I titoli sono lo spunto, l'indizio, per penetrarne il significato?
R. - Sono dipinti con una loro autonoma realtà legata all'esperienza, dove gli oggetti non vengono riflessi. Il titolo è la chiave.
D. - La creazione è invenzione?

R. - Invenzione significa ritrovamento e rivelazione: emozioni e stati d'animo, fantasticherie e desideri, suoni e forme, paure e idee.
D. - Moltissimi di noi si tengono alla larga dagli artisti astratti. Perchè?
R. - L'artista astratto non esiste. E' vero che un paesaggio o un ritratto sono "facili" ma è altrettanto vero che si può contemplare l'opera d'arte cosidetta astratta o non esplicita senza indagare immediatamente sul suo significato, su quello che l'artista vuole comunicare. Ricordiamo che l'Arte non appartiene a pochi eletti: è per tutti.
D. - Perchè dipingi?
R. - E' un fatto primitivo. Ognuno di noi, sulla sabbia con le dita o sulla carta con una penna, traccia dei percorsi, grovigli, forme, incroci e segni fantastici senza una ragione chiara ed evidente. Andando oltre, con la mediazione di progetti, tecniche e materiali si può creare un dipinto.
D. - Quando hai terminato il quadro ti senti liberato?
R. - La tensione può essere molto elevata. Sono l'inconscio e l'intuito a guidarmi nell'esecuzione, la quale risolve il bisogno interiore di rappresentare.
D. - I simboli che compaiono sui tuoi quadri sono inconsueti. Come interpretarli?
R. - Non si deve scomporre il dipinto per carpire il significato: lasciamolo pure irrisolto. Cercare nel dipinto dei simboli facilmente e direttamente decifrabili è fuorviante. Il simbolo è il dipinto.
D. - La tua pittura è svincolata dalla rappresentatività. In che misura?
R. - Svincolarsi dalla realtà "oggettuale" non è esente da complicanze ma ci si arriva.
I condizionamenti culturali e sociali, invece, sono una gabbia dalla quale si esce sempre a tempo determinato. Ne esco quando dipingo e vi rientro nella vita quotidiana.
D. - Com'è il tuo studio e come ti vesti quando dipingi?
R. - E' uno studiolo immerso nel silenzio. Il modo di verstire è ininfluente.
D. - Prima di iniziare un dipinto, cosa fai?
R. - Mi siedo su una sedia impagliata, occhi chiusi, musica...
D. - Quando lavori? Con che tipo di illuminazione?
R. - La sera con la luce artificiale.
D. - Hai un gallerista di riferimento?
R. - Non sono un pittore commerciale. I costi da sostenere sono molto elevati: cornici, trasporto, parcella del critico, allestimento, affitto sala galleria, pubblicità...Internet ha i suoi bravi costi ma consente di mettersi in vetrina autonomamente. I responsabili dell'arte sono gli artisti. Non i critici, non i galleristi, non i mercanti.
D. - Hai un sito personale?
R. - www.xart.biz
D. - Chi acquisisce un tuo dipinto da cosa è motivato?
R. - Ama l'Arte, non è uno speculatore ed è egoisticamente sano.
D. - Chi rifiuta il tuo modo di dipingere invece...
R. - E' affezionato ai paesaggi, ritratti, nature morte, fiorellini...Ma vogliamo restare legati ai fiori (imitazione)?
D. - In quale ambiente trovano la loro migliore collocazione i tuoi quadri?
R. - Uno studio, una sala ben illuminata con pareti di colori neutri sono idonei. Ma ognuno è libero di inventarsi sistemazioni nuove, meno tradizionali.
D. - Puoi definire la parola Arte?
R. - E' una conquista. E' l'ideale collegato con la vita comune.


. . . .. . .. .

fabio cocco carreras, pittore