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ADRIANA ARGALIA, "CASCÀMI"

 

A. Argalia, Cascàmi, in "XÁOS. Giornale di confine", Anno I, n.3 2002-2003, URL: http://www.giornalediconfine.net/n_3/art_10.htm

 

Quando lo stupore (l'esito dell'atto del fotografare) coincide con la meraviglia (l'esperienza del fruitore) ci troviamo dinanzi allo scenario incantato dell'opera di Adriana Argalia. Ma l'incanto si sfalda per trasformarsi in mostruoso; il sogno si converte nel suo contrario col prezzo del mattino o ribaltandosi in incubo. E' difficile rappresentare l'invisibile, ma a volte, soffermandosi su di un'immagine, si ri-scoprono e si scorgono forme segrete.

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Una piccola finestra fa luce su di un angolo buio, nascosto, inconfessabile … quell'angolo che continuamente viene meno, l' Inafferrabile che ci avvolge, come, a volte, a volerci consolare … o inquietare: il sentimento non potrà essere comune visto che sono le immagini stesse a chiedere di restare indefinite. Non è col pensiero che si coglie ciò che non si lascia cogliere completamente; in mezzo ai cascàmi in cui si celano domande irrisolte, volti inquietanti ma vicini, ali spiegazzate e resti di apocalittiche lotte, si ritrovano le "ombre dello Spirito", rifugi del non-dicibile.

Ecco che guardando delle foto ci si ritrova come di fronte ad uno specchio liquido dove, ciò che ci sta dinanzi, non è mai ciò-che-appare ma solo la presenza di un'Assenza… (A.P., N.d.R)

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