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GRAZIELLA BARMINA, "INTERNET ET LE MÉTIER D'HISTORIEN, Di Rolando Minuti"

 

G. Barmina, Internet et le métier d'historien, di Rolando Minuti, in "XÁOS. Giornale di confine", Anno I, n.3 2002-2003, URL: http://www.giornalediconfine.net/n_3/art_20.htm

R. Minuti, Internet et le métier d'historien, Presses Universitaires de France, 2002 (www.puf.com). Trad. It., R. Minuti, Iternet e il mestiere di storico, Cromohs - rivista elettronica di storiografia moderna (www.cromohs.unifi.it)- n. 6, 2001, http://www.cromohs.unifi.it/6_2001/rminuti.html

Temperare l'impazienza rivoluzionaria e allo stesso momento tradurre in consapevolezza critica lo scetticismo radicale che ruota intorno al rapporto tra le nuove tecnologie di comunicazione e il lavoro dello storico. Da questo presupposto muovono le considerazioni di Rolando Minuti in "Internet et le métier d'historien" .

Il testo pubblicato nella versione italiana dalla rivista elettronica di storiografia moderna Cromohs [R. Minuti, Iternet e il mestiere di storico, Cromohs - www.cromohs.unifi.it - n.6, 2001, http://www.cromohs.unifi.it/6_2001/rminuti.html] percorre e analizza, attraverso mirati interrogativi, i problemi e le opportunità che la rete ha posto dinnanzi allo studioso di storia di oggi.
A cosa può concretamente servire la rete per lo storico attuale? Può la rete cambiare, e in che termini, i caratteri tradizionalmente definiti e consolidati del suo mestiere? A quali problemi nuovi lo espone?
Interrogativi concreti e risposte inevitabilmente e volutamente provvisorie e frammentarie che nascono da quella che Minuti definisce un'"esperienza". "Con la curiosità di verificare artigianalmente se e come le premesse che erano individuabili dall'affermazione del web potessero tradursi direttamente e rapidamente in realtà concrete". Ed è con questo intento che nel 1995 crea insieme altri due studiosi (Guido Abbattista e Alberto Mura), la rivista elettronica di storiografia moderna Cromohs (Cyber Review of Modern Historiography, http://www.cromohs.unifi.it) con annessa la biblioteca di testi Eliohs che "intende offrire, in versione integrale ed in formato HTML, classici della storiografia moderna, opere di metodologia e di teoria storiografica, testi di erudizione, letteratura di viaggio, letteratura storiografica relativa allo sviluppo della cultura scientifica ed economica, documenti biografici relativi alla vita di importanti figure di storici, manuali ed opere che documentano l'evoluzione della didattica storiografica in età moderna" (http://www.eliohs.unifi.it/eliohs_ita/index.html)

Minuti dunque a partire dai problemi concreti nati dall'esperimento del periodico si muove tra le opportunità delle bibliografie e degli archivi online, le problematiche giuridiche del documento digitale, le problematiche storiografiche connesse alla natura plastica della nuova fonte, fino all'analisi delle possibilità che nascono per l'insegnamento della storia.
L'analisi di Minuti si sofferma in primo luogo sulla dimensione della rete intesa come strumento nella duplice modalità di mezzo di accesso alle fonti, e di mezzo per la comunicazione dei risultati delle ricerche.
Le riflessioni mettono in evidenza i vantaggi resi dalla quantità di informazioni presenti su Internet e la facilità di accesso ad esse, per quanti posseggono un computer in qualsiasi parte del mondo. Il testo percorre una breve storia dei motori di ricerca. Tutti i cybernauti sanno che digitando una parola chiave in un motore di ricerca si apre un'immensa lista di siti, tra i quali è difficile discriminare quelli utili e affidabili rispetto alla nostra ricerca. Questi problemi _ per Rolando Minuti _ non possono essere affrontati rinunciando all'uso della rete e rifugiarsi così nella ricerca storica tradizionale. Infatti questo non è più possibile dacché Internet fa parte delle nuove modalità di comunicazione. Il compito cui gli storici sono chiamati _ sostiene Minuti _ è dunque quello di essere una parte attiva per giungere alla costruzione di una nuova metodologia che, in maniera critica, permetta di garantire l'affidabilità delle fonti e la loro qualità. Dal punto di vista dello storico, questo significa porsi delle domande circa la possibilità di creare motori di ricerca che attuino una "preselezione" basata su criteri di qualità e affidabilità. Analizzando l'esperienza di motori di ricerca specialistici quali Argos per la Storia o Hippias per gli studi umanistici Minuti avverte che ciò che gli storici non possono eludere riguarda problema del chi e del come va affrontata questa preselezione. Lo studioso deve riconoscere che le difficoltà non si pongono in ambito tecnologico ma nella necessità di trovare un accordo tra le comunità degli storici sui criteri di ordine e selezione delle risorse on-line.

Il secondo scenario aperto dalle considerazioni di Minuti nasce in seno alla natura stessa della Rete e dei documenti virtuali. L'ipertesto spaventa i tradizionalisti. Che problemi può creare allo storico l'occasione di intervento continuo sul testo virtuale, che non rimane fossilizzato e può sempre essere alterato? Ma anche, quali vantaggi? Una delle maggiori paure per gli storici tradizionalisti è che scompaia il concetto di autore. Tutti, infatti, possono intervenire su un ipertesto, alterandolo, aggiornandolo. Questo, da un lato arricchisce la ricerca per la molteplicità degli interventi, dall'altro significa che nessuno può più considerarsi unico autore e vantare sulla ricerca diritti di nessun genere.
La natura ipertestuale di internet mette in crisi anche la nozione di fonte. La risorsa non sarà più in un luogo fisico accessibile in ogni momento per la verifica. La fonte perde dunque il carattere di immobilità e rischia di cedere anche la caratteristica di verificabilità che è propria di ogni fonte in quanto tale.
Contro coloro che vedono nella rete la fine del concetto di autorità e la fine della dimensione partecipativa nell'insegnamento Minuti ribalta la prospettiva suggerendo come Internet possa essere sfruttato dalla scuola italiana. Per Minuti tutto ciò può avvenire soltanto se i docenti e quanti si impegnano nella formazione si pongano nei confronti della rete con un atteggiamento di apertura e di studio. La grande opportunità, che Minuti segnala, offerta dalla rete per la nuova scuola sta nella caratteristica intrinseca alla rete, ovvero alla sua dimensione interattiva. La vera novità non è dunque la facilità di reperire materiali didattici sulla rete ma il poter comunicare con le nuove modalità che vanno dalle mail, ai forum e agli altri strumenti virtuali. Minuti avverte anche del pericolo che la scuola compie ignorando questo strumento, che fa già parte della cultura degli studenti.

Quello che Minuti cerca di dimostrare in questo testo è che l'esistenza di Internet è un dato di fatto e che l'errore più grande che gli studiosi possono fare è quello di fermarsi ad osservare i rischi che indubbiamente la rete si porta dietro, senza attivarsi per trovare una soluzione che gestisca questa nuova forma di comunicazione.