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ALMANACCO DELLA CRUDELTÀ

Il dono del filosofo. Il dono della filosofia
Di Andrea Tagliapietra. Esiste il dono visibile e insidioso che, sottoposto al registro dell'avere e del possesso, è il dono egoista: un dono che sacrifica, separa, divide irreparabilmente il beneficiario e il donatore istituendo la catena rettilinea e interminabile del chiedere e dell'ottenere sempre di più. Esiste poi il dono invisibile, gratuito, disinteressato che, sottoposto al registro dell'essere, è il dono altruista: il dono originario si riconosce in una generosità intesa come cifra della rinuncia come un prendersi cura dell'Altro; il dono gratuito è quello di Socrate alla città di Atene, è la dedizione del filosofo che ricerca la verità e dice la verità alla città.

Il destino dell'oggetto.
Riflessioni intorno al saggio di Heidegger "L'origine dell'opera d'arte"

Di Sebastiano Ghisu. Guardando all'oggetto con le lenti di un'estetica normativa si scopre quella differenza che separa la semplice cosalità dall'artisticità; allora l'oggetto come opera apre un mondo, è un giudizio: ha a che fare con la verità. Ma il destino dell'oggetto muta se, più che mettere in atto la verità, ha a che fare con la salvezza: così l'opera non si radica più nel concetto, nel detto, e ogni oggetto può, aprendosi alle proprie potenzialità, preservarsi dalla dissoluzione.


L'INTERVISTA IMPOSSIBILE

Un ritrato in bronzo dello scultore Gavino Tilocca
Di Nicola Marotta. Si direbbe che quest'arte che si articola lungo millenni, ogni tanto partorisce stili e grandi artisti, mentre i molti residui di queste vocazioni si frammentano andando a costituire un universo espressivo, che formerà la base per la sua rinascita dopo il naturale invecchiamento.

PROSPETTIVE

Punti di confine tra modernità e postmodernità in R. Guardini, L. Wittgenstein, E. Levinas
Di Martino Cambula. Attraverso il pensiero di R. Guardini, L. Wittgenstein, E. Levinas, ci si interroga su modernità e postmodernità. La materialità del mondo conosciuto dalla scienza, pone l'uomo dinanzi alla incompiutezza strutturale della propria coscienza che non può che "descrivere" gli oggetti senza tuttavia coglierne l'essenza. Il pensiero razionale rappresenta la parte esplicita della dimensione implicita e notturna del pensiero stesso. C'è a-priori un ordine del mondo? E, se si, in che consiste?

Naufragare nella Krisis
Di Giusy Nieddu. L'evo tardo-moderno vive e sorride delle risultanti delle pseudocertezze
delle modernità. Col parricidio del Grund, il Nulla aprirebbe la possibilità al Nomadismo teorico della Anarchia estetica, libera dalla Razionalità normativa…… ma suddita del Mercato!


Decostruzione e Architettura.
Postmodernismo? Ennesima "gettata teorica" in un campo di forze plurali

Di Luisella Pisciottu. La decostruzione non é uno spregiudicato atto di distruzione, non é una filosofia, non é un metodo: si configura come un'apertura di confine, un atteggiamento che si propone di scavare nel terreno del senso…, cosí l'invito a decostruire viene accolto da alcune avanguardie dell'architettura che in questo paesaggio trovano una via per liberarsi dalla loro autoreferenzialità e per aprirsi al dialogo.


INTERSEZIONI

Il Bacio: l'uomo che cammina
Di Noemi Cappai. Un'opera, il "Bacio" di Rodin, da scoprirsi nell'intimità di corpi svelati e scorci affioranti. Un'opera da percorrere, seguendo il ritmo naturale dei passi, fino al carpirne il segreto nascosto, l'essenza profonda: un'implosione di tensione pura, sull'orlo di un non-ritorno, generata dall'assenza di contatto tra bocche anelanti.

Musica: liquidazione totale. Svogliatezza o inappetenza?
Di Enrico Petretto. Una riflessione sulla diffusione della "musica-come-arte" e sul rapporto coi suoi interlocutori in cui un moderno "consumatore di suoni" non è slegato da un sistema massificatorio e consumistico di vivere la musica: probabilmente, le contraddizioni quotidiane che sorgono di fronte all'opera d'arte non albergano soltanto nella coscienza assopita del pubblico ma risiedono altresì in un cambiamento di prospettiva - forse definitivamente incrinata - nella nostra società.

Klimt, Il Bacio: l'estasi dell'abbandono ovvero il non-tempo dell'amore
Di Claudia Tilloca. Il Bacio di Klimt: tela evocativa di sensazione assoluta, di silenzio prolungato, di amore infinito. Un gesto in cui trova espressione l'intimità più profonda dell'animo femminile, sempre in bilico tra fragilità, sicurezza, abbandono: un percorso di lettura attraverso i moti dell'anima generati dall'incontro di due universi, nella a-temporalità ed a- spazialità propria dell'attimo dell'Amore.

Antonin Artaud: tre ipotesi di messa in scena
Di Claudia Usai. Tre scenografie per tre ipotetiche rappresentazioni artodiane, per un 'teatro' dove lo spazio e il tempo si dilatano e si contraggono in uno scenario onirico in cui luci e colori sembrano illanguiditi, in cui ciò che conta è il residuo silenzioso di un pensiero che è sempre un non-pensare-ancora ...


PERCORSI

Genealogia di un sentiero
Di Giuseppe Mascia. Nel primo intervento (G. Mascia, "Genealogia di un sentiero - Nota preliminare", XÁOS. Giornale di confine, Anno I, n.1 2002) si è voluto cercar approdo nei lidi dell'ermeneutica, 'koinè' filosofica che ben può descrivere alcuni tratti della contemporaneità; ora, all'interno di esssa, abbiam volto lo sguardo soprattutto verso il 'pensiero debole', sospettando - non senza qualche abuso - che questo non possa presentarsi come un definitivo congedo dal 'Grund'.

Il teatro dell'Assurdo di Albert Camus
Di Alessandra Pigliaru. Se per Sartre l'Assurdo è la gratuità dell'esistenza, alla quale si può reagire solo con l'auto-inganno della malafede (A.Pigliaru, "Il Teatro dell'Assurdo. Huis Clos di J. P. Sartre ", XÁOS. Giornale di confine, Anno I, n.1 2002), per Camus l'Assurdo è uno stare sempre presenti a se stessi. La presenza dell'uomo a se stesso comporta che il sentimento dell'Assurdo nasca nello spirito umano in tensione perenne con la sua stessa vita: la frattura dell'uomo con la sua vita è l'essenza della rivolta esistenziale dell'uomo assurdo, rappresentato scenicamente nel dramma camusiano Caligula.


LIBRI

Musica e Filosofia. "Il suono incrinato" di E. Lisciani - Petrini
Di Andrea Piras. La perdita di senso che pervade la cultura europea tra la finedell'Ottocento e i primi del Novecento è raccontata ne 'Il suono incrinato'attraverso un percorso intenso e originale che intreccia musica, pittura, poesia efilosofia. Un cammino - scrive l'autrice - che "non appartiene propriamente né allamusicologia né alla storia della musica in senso stretto ma piuttosto a quellariflessione filosofica che cerca di 'apprendere in pensieri il proprio tempo' ancheattraverso le immagini che ne riverberano le opere d'arte, come diceva Kandinsky".


Anno I, N.2 Luglio-Ottobre 2002



Xaos Giornale di confine
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